Autotoporti Siciliani che fine hanno fatto?

Nel 2000, in seguito ad una protesta durata diversi giorni, gli autotrasportatori sono riusciti a ottenere lo stanziamento di 140 mld di lire (100 dallo Stato e 40 dalla Regione Siciliana) per la ristrutturazione e la riqualificazione del trasporto merci in Sicilia (L.388/2000), in particolare per la realizzazione di strutture logistiche per la raccolta delle merci (autoporti) in 7 province siciliane:

Catania, Naro (AG), Trapani, Vittoria (RG), Polizzi Generosa (PA), Milazzo (ME) e, in seguito, anche Melilli (SR). Ogni Autoporto era destinatario di 3,5 mln di euro, ad eccezione di Catania (4,5 mln) e Milazzo (3 mln). Dei 7 autoporti, 4 non hanno rispettato l’Accordo di Programma Quadro, e le somme loro destinate sono state revocate; rimanevano Vittoria, Melilli e Catania. Secondo le indicazioni che gli autotrasportatori avevano dato alla Regione gli autoporti dovevano essere messi al servizio della categoria e non affidate ai privati, prevedendo una gestione condivisa nella forma di cooperative e/o consorzi di autotrasportatori.

Avere disatteso questa indicazione è il motivo principale per cui oggi l’autoporto di Vittoria è abbandonato, l’autoporto di Melilli è in liquidazione e quello di Catania è l’unico funzionante, affidato ad un consorzio di autotrasportatori. Per l’autoporto di Vittoria si sono spesi 14 mln di euro, mentre per quello di Melilli ben 40 mln di euro.
Un iter simile ha seguito la realizzazione degli autoporti di Termini Imerese (PA) e Catania: il primo è fermo al palo, il secondo, realizzato con diversi milioni di euro, dopo anni di abbandono e dopo 4 gare andate deserte, è stato affidato ad una azienda di autotrasporto privata. Naturalmente la società a cui è stata affidata la struttura non metterà la stessa a servizio dell’autotrasporto ma a servizio della propria azienda.
Autoporti e interporti sono stati un fallimento ma ciò non ha insegnato nulla e la Regione continua imperterrita a stanziare milioni di euro per finanziare opere inutili: ultimo in ordine di tempo è il Polo Logistico di Catania-Bicocca, che in teoria doveva servire da supporto all’interporto di Catania; ma l’attività dell’interporto di Catania oggi ha uno scopo privato e non quello iniziale a supporto dell’autotrasporto siciliano. Si continua inoltre a non avere una visione futura della struttura e a non coinvolgere da subito la categoria degli autotrasportatori e per questo l’Aitras si è opposta alla realizzazione del Polo Logistico a cui sono destinati i fondi rimanenti dalla L.388/2000.

Salvatore Bella