Continua il disagio sullo Stretto di Messina nonostante il Prefetto, il Questore e l’amministrazione comunale di Messina abbiano concesso ai mezzi pesanti di passare all’interno della città consentendo quindi l’utilizzo di due attracchi.
L’A.I.TRAS. aveva evidenziato che la soluzione prospettata e adottata avrebbe risolto molto poco e che non è possibile aspettare la realizzazione di infrastrutture che risolverebbero il problema alla radice. Impercorribile anche l’altra soluzione proposta dal Prefetto, ovvero chiedere alla committenza di spalmare la partenza dei tir nell’arco delle 24 ore: la maggior parte dei tir in uscita dalla Sicilia sono carichi di ortofrutta provenienti dalle province di Caltanissetta, Agrigento, Ragusa, Siracusa e Catania, in cui la merce viene raccolta la mattina e i tir vengono caricati a partire dal pomeriggio; dalle zone di carico gli automezzi iniziano a partire in prima serata e, con soli 2 collegamenti per Villa S. Giovanni ogni mezz’ora, è impossibile smaltire il traffico il sole 3 ore.
Sebbene le ore di attesa e la totale assenza di servizi alla persona durante le code siano problemi gravi, è ben più grave il fatto che la merce perde il mercato di destinazione, non arriva in tempo.
L’unica soluzione è spalmare il traffico dei tir in più porti siciliani e, laddove per gli armatori risulti antieconomico, stanziare dei fondi da riconoscere loro per sostenere le nuove tratte che si rende indispensabile attivare per decongestionare il porto di Messina.
Tutto ciò è necessario almeno fino a che le infrastrutture per adeguare il porto di Messina – e che permetteranno di sostenere il volume di traffico sullo Stretto – non verranno realizzate.